-"Cinque e quattro!"
-"Doppio uno!"
-"Maledizione Sethi, possa Ermes rubarti la lingua e seccarti le chiappe!!"
L'egiziano ridacchiando si prese la puntata e la portò a sè:
ormai aveva vinto così tanto che una montagnola luccicante quasi lo schermava
dalla vista di Casumanna.
Il sicano era seduto a capo chino davanti a lui. Le enormi mani giocherellavano
nervosamente con l'ultimo denaro rimasto. Lo gettò in direzione dell'oste.
-"Da bere!", urlò a gran voce.
Quasi subito un uomo con un grembiule sporco
si affrettò a servirlo.
Di fronte a lui Sethi lo guardava con preoccupazione. Era davvero di gran lunga
l'uomo più grosso e forte che avesse mai visto.
La grossa testa era incorniciata da una folta ed ispida barba nera e i capelli neri come la pece era raccolti in una lunga coda.Ma ciò che impressionava più della testa, che era sorretta da un collo taurino largo come la vita di un fanciullo, erano le braccia, grosse come le zampacce di un orso. Si raccontava che una volta, quando era più giovane, era caduto in mare aperto durante una tempesta ed era stato attaccato da un pesce-martello lungo quasi sei braccia: Casumanna gli aveva staccato la testa con le sue mani dalla presa d'acciaio, e ne aveva mangiato almeno metà prima di decidere che era meglio cominciare a nuotare verso la costa.
Questo era Casumanna il sicano.
-"Voglio provare un'ultima volta", disse Casumanna bevendosi il suo boccale tutto
d'un fiato, "Scommetterò la mia nave e tutto quello che c'è dentro".
-"Lascia perdere, hai già perso abbastanza, e poi non cred...".
Con uno schianto Casuamanna scaraventò il tavolo di lato. Una decina di bicchieri
vuoti andarono in frantumi, la montagnola di denari si sparpagliò per il pavimento.
Casumanna si sedette per terra e tirò un'ultima volta i dadi. A sua volta
Sethi,deglutendo,tirò i suoi.
-"Doppio uno!"
-"Due e uno".
Il volto del sicano era paonazzo, quello dell'egiziano sudava abbondantemente.
Il marinaio fece per avvicinarsi, l'altro svenne.
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