La nave nordica era ormai in balia della tempesta.
Alcuni uomini erano già scomparsi tra i flutti.
Grem Fjellet era ancora saldamente aggrappato al timone consapevole del destino che
lo aspettava.
Le onde spazzavano il ponte e all'orizzonte poteva scorgerne una, grigia come il metallo ghiacciato, la più grande che avesse mai visto.
Era da più di trenta lune che erano partiti per una rotta a loro sconosciuta,
guidati da quella visione di una vecchia: visione che sembrava volgere al termine.
Corileth esile si stagliava sulla prua, ancora legata da pesanti catene come una foglia tra i venti.
Il vento impetuoso quasi le strappava le vesti di dosso e metteva in evidenza il suo giovane corpo...di tanto in tanto il marchio dei Dannati, impresso a fuoco sopra il suo seno sinistro, faceva capolino tra il turbine dei venti.
Grem Fjellet si sorprese a fissarla tra gli spruzzi delle onde, e per un attimo il tempo gli si fermò davanti agli occhi...
Un forte urto, che quasi lo fece cadere a faccia in giù, lo riportò rapidamente alla realtà....
Corileth da prua, urlò con tutta la voce che aveva in corpo, ma il grido fu rubato dalla tempesta
A Grem sfiorò il pensiero che forse Corileth era innocente.......forse
Riusciva addirittura a pensare alla vita di un altro in un momento del genere. Lui che quasi ogni decade falciava vite su vite con la sua ascia a due mani ora ........
Non pensava solo a lei naturalmente....
L'aria fredda e sferzante gli dava l'idea dell'inizio di una battaglia e Grem sentiva a poco a poco la ragione abbandonarlo...
Gli capitava sempre in battaglia....
Il più delle volte dopo il terzo o quarto colpo ricevuto il cervello si spegneva come una torcia consumata e Grem cominciava a colpire qualsiasi cosa gli stesse attorno con una furia animalesca...
I suoi compagni , che lo conoscevano bene, lo chiamavano Danza di Morte.....
Ed anche adesso , di fronte alla tempesta, la danza stava cominciando...
Un insano e feroce senso di euforia lo pervase...urlò a squarciagola nella lingua dei suoi antenati e levò l'ascia al cielo come a volere sfidare la montagna d'acqua.
Poi con un boato l'onda colpì la nave e divenne tutto buio.
......
Il sole stava scomparendo oltre l'orizzonte; distante, Corileth, la lunga veste azzurra ormai ridotta ad uno straccio, si muoveva con sicurezza solcando lievemente la sabbia di un'arida spiaggia con i suoi piedi nudi.
L'ultima cosa che Grem vide prima di svenire furono i pochi resti del drakkar trasportati sulla riva.
Alcuni uomini erano già scomparsi tra i flutti.
Grem Fjellet era ancora saldamente aggrappato al timone consapevole del destino che
lo aspettava.
Le onde spazzavano il ponte e all'orizzonte poteva scorgerne una, grigia come il metallo ghiacciato, la più grande che avesse mai visto.
Era da più di trenta lune che erano partiti per una rotta a loro sconosciuta,
guidati da quella visione di una vecchia: visione che sembrava volgere al termine.
Corileth esile si stagliava sulla prua, ancora legata da pesanti catene come una foglia tra i venti.
Il vento impetuoso quasi le strappava le vesti di dosso e metteva in evidenza il suo giovane corpo...di tanto in tanto il marchio dei Dannati, impresso a fuoco sopra il suo seno sinistro, faceva capolino tra il turbine dei venti.
Grem Fjellet si sorprese a fissarla tra gli spruzzi delle onde, e per un attimo il tempo gli si fermò davanti agli occhi...
Un forte urto, che quasi lo fece cadere a faccia in giù, lo riportò rapidamente alla realtà....
Corileth da prua, urlò con tutta la voce che aveva in corpo, ma il grido fu rubato dalla tempesta
A Grem sfiorò il pensiero che forse Corileth era innocente.......forse
Riusciva addirittura a pensare alla vita di un altro in un momento del genere. Lui che quasi ogni decade falciava vite su vite con la sua ascia a due mani ora ........
Non pensava solo a lei naturalmente....
L'aria fredda e sferzante gli dava l'idea dell'inizio di una battaglia e Grem sentiva a poco a poco la ragione abbandonarlo...
Gli capitava sempre in battaglia....
Il più delle volte dopo il terzo o quarto colpo ricevuto il cervello si spegneva come una torcia consumata e Grem cominciava a colpire qualsiasi cosa gli stesse attorno con una furia animalesca...
I suoi compagni , che lo conoscevano bene, lo chiamavano Danza di Morte.....
Ed anche adesso , di fronte alla tempesta, la danza stava cominciando...
Un insano e feroce senso di euforia lo pervase...urlò a squarciagola nella lingua dei suoi antenati e levò l'ascia al cielo come a volere sfidare la montagna d'acqua.
Poi con un boato l'onda colpì la nave e divenne tutto buio.
......
Il sole stava scomparendo oltre l'orizzonte; distante, Corileth, la lunga veste azzurra ormai ridotta ad uno straccio, si muoveva con sicurezza solcando lievemente la sabbia di un'arida spiaggia con i suoi piedi nudi.
L'ultima cosa che Grem vide prima di svenire furono i pochi resti del drakkar trasportati sulla riva.
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