Shub-Ziggar aprì gli occhi:c'era solo mare attorno a lui....un' unica distesa blu come la notte circondava la sua snella imbarcazione....la fiancata danneggiata durante la distruzione di Dzyan Shasta dalle alte torri di avorio imbarcava acqua abbondantemente
Dzyan Shasta....
Il solo pensiero di quella che fino al giorno prima era una delle città più potenti di tutta Lemuria e che adesso giaceva in macerie in fondo all'oceano, quasi lo fece urlare di dolore.....
Quasi istintivamente si alzò di scatto e si voltò verso ponente alla ricerca di un qualcosa a lui familiare ma fu inutile...solo mare..profondo come gli abissi e pesante come il piombo fuso....
Restò fermo così per un paio di minuti...il vento dell 'Est gli sferzava il viso a tratti e gli spruzzava negli occhi la gelida acqua dell'oceano...
Pensò con un misto di sarcasmo e rabbia al giorno prima ...il Giorno della Rinascita
IL Giorno della Rinascita era la festività più importante dell'anno a Dzyan Shasta: i sacerdoti benedivano i campi con l'Acqua dell'Abbondanza e distribuivano pane e granaglie agli Shastoi....
"Che la vita rinasca!" urlavano ad alta voce in mezzo alle grida festanti dei contadini che piantavano i semi..
E lui era la, con la sua tunica rossa pallido e il suo barile di Acqua dell'Abbondanza a tracolla al seguito di suo padre ,il Gran Sacerdote Fektatis-Ziggar priore di Rodon per cercare di imparare il mestiere che la sua casta gli imponeva e che avrebbe continuato la tradizione della sua famiglia...
Poi in mezzo alle canzonacce dei marinai e i girotondi dei bambini incrociò lo sguardo di lei ,fiore tra il grano, splendente nella bellezza di un frutto non ancora colto....
Le ore successive furono decisamente più piacevoli e quasi il giovane Shub-Ziggar increspò le labbra in un sorriso ripensando alle sue bianche braccia e ad i suoi seni nudi.
E poi ripensò con orrore alla titanica onda che oscurando il sole si abbattè sulla città inerme sfondandone le possenti mura e spazzando via ogni cosa; pensò al viso della madre portata via dai flutti ed al corpo del vecchio padre schiacciato dalla folla presa dal panico.
Le lacrime cominciarono a rigargli il viso ,colando sopra le ferite nel petto e nella spalla destra.....
Era il Giorno della Rinascita ma Shub-Ziggar vedeva solo morte attorno a se ...
Urlò tutta la rabbia che aveva in corpo maledicendo gli Dei del mare e quelli del cielo e come di risposta il cielo cominciò ad annuvolarsi minacciando altra morte e altra disperazione..
Ma egli non si perse d'animo....
Strappò la sua tunica ormai a brandelli e con gli stracci ricavati si fasciò le ferite.Rammendò la vela e riparo' la fiancata della sua imbarcazione mentre già le prime gocce di pioggia cominciavano ad inzuppargli i capelli.
Se Dzyan Sasta era la Vita e l'onda che la aveva distrutta era la Morte ,allora avrebbe cercato qualcosa che potesse battere la Morte stessa....avrebbe trovato L'Immortalità..avrebbe trovato AGHARTI!!!